40 ANNI FA, IL 18 AGOSTO 1983, PER LA FESTA DEL SANTO PATRONO, GIOVANNI PAOLO II VENIVA IN VISITA UFFICIALE A PALESTRINA
40 anni fa, il 18 agosto 1983, in occasione della festa del santo patrono Agapito, S. S. Giovanni Paolo II faceva una visita ufficiale a Palestrina. L’avvenimento è ricordato da due buste commemorative con annullo speciale stampate per l’occasione.
Sulla prima busta, edita dalla FDC ROMA, è riprodotta una fotografia scattata durante la messa celebrata dal Papa in Piazza Regina Margherita. L’annullo riproduce il Papa benedicente e la seguente didascalia: “IUB. RED. AN. MCMLXXXIII APERITE PORTAS REDEMPTORI 18 AGO. 1983. POSTE VATICANE”.
Lo stesso annullo speciale è stato utilizzato su un’altra busta, realizzata dalla “The Golden Series” e riproducente una fotografia diversa; in questo caso la foto riprodotta è quella dell’arrivo del Papa al quartiere S. Rocco dove, accolto dal vescovo della diocesi prenestina Renato Spallanzani, benedisse il cantiere della costruenda chiesa della Sacra Famiglia.
All’interno della prima busta c’è un cartoncino con un’altra immagine del Pontefice appena arrivato, una breve storia della città e la cronaca dell’avvenimento, che riportiamo interamente.
«In questa cittadina, ricca di storia civile ed ecclesiastica, diocesi suburbana di cui è titolare il cardinal Confalonieri, novantenne decano del Sacro Collegio, si è recato in breve visita pomeridiana, lasciando per poche ore la non distante residenza estiva di Castelgandolfo, Giovanni Paolo II, giovedì 18 agosto 1983. A bordo della sua Mercedes nera scoperta, Karol Woijtyla, ha percorso le strette stradine della città, finalmente al contatto con la folla, senza le ossessive protezioni antiterroristiche. Ha assaporato la gioia di uno che torna finalmente a casa, tra gente conosciuta. Si, perché il pontefice polacco a Palestrina è stato sempre di casa: infatti sulle montagne di Preneste sorge il santuario della Mentorella, una delle tappe più frequenti dei suoi pellegrinaggi mariani, anche perché la chiesa è officiata da una comunità di monaci polacchi. E proprio in occasione della visita papale a Palestrina, è stato rivelato un gustoso e simpatico episodio.
L’allora cardinale di Cracovia, prima di ritirarsi in Conclave nell’autunno del 1978 si era recato alla Mentorella, per pregare e meditare. Sulla via del ritorno ebbe un guasto alla sua auto, sugli scoscesi tornanti della montagna. Era il pomeriggio del 14 ottobre 197. Rischiava di arrivare tardi per il Conclave imminente. Si incamminò così da solo a piedi, chiedendo a tanti, con gesti vistosi, un passaggio verso Roma. Lo raccolse, finalmente, Candido Nardi, un autista dell’Acotral. Era con la sua auto privata, ma conosceva bene gli orari delle corriere verso Roma. Corse così, come poté, per 17 km., fino a raggiungere il pullman a Palestrina. Accettò ben volentieri un caffè all’Oscar Bar della piazza. Non sapeva che stesse andando in Conclave e che gli stava dando, anche lui, una mano a diventare Papa.
Nel pomeriggio assolato, mentre tutta la città si stringe intorno al Papa, vivendo un momento di storica euforia, anche Candido Nardi, per un gesto di cortesia, ha avuto la gloria della platea e della notorietà, nonché il simpatico ringraziamento del papa. Pronunciando ben sei discorsi di ringraziamento e di saluto, sono volate rapide le ore a Palestrina: la banda, tutta sfavillante nella divisa rossa; le coriste in gonna nera; il sindaco contadino, Giuseppe Marchetti; il vecchio principe don Augusto Barberini; perfino la vecchina centenaria, Tullia Olessani hanno avuto un momento di incontenibile emozione nel rendere più amabile la visita al Papa. Egli alle 20,30 è tornato a Castelgandolfo, lungo le belle strade dei colli albani».
Il Papa, per ringraziamento della sua elezione, infatti, fece la sua prima uscita ufficiale dal Vaticano il 29 ottobre, recandosi in elicottero proprio al santuario della Mentorella.