418° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI TADDEO BARBERINI, PRIMO PRINCIPE DI PALESTRINA
Il 16 novembre è ricorso il 418° anniversario della morte di Taddeo Barberini, primo principe di Palestrina.
Taddeo era il secondogenito di Carlo (1562-1630), fratello maggiore del pontefice Urbano VIII e da questi nominato Generale delle forze di terra e di mare di S. Romana Chiesa. Il Papa conferì altri incarichi ai suoi nipoti: Francesco, il primogenito di Carlo, laureatosi in legge nel 1623, fu nominato cardinale e gli furono affidate importanti missioni diplomatiche in Francia e Spagna; Taddeo, alla morte del padre, gli subentrò nella carica di Generale di S.R.C. e, nel 1631, fu insignito del titolo di Prefetto di Roma, conferimento che fu celebrato con grande festa e pompa.
Il 14 gennaio 1630, Urbano VIII aveva acquistato il feudo di Palestrina e lo aveva donato al fratello Carlo; questi, però, non ne prese mai possesso perché la morte lo colse a Bologna il 25 febbraio. Il 19 ottobre dello stesso anno il Papa ed i nipoti, i cardinali Francesco ed Antonio, e Taddeo, vennero a Palestrina per prenderne ufficialmente possesso.
Taddeo, sposatosi nel 1627 con Anna Colonna, con la morte del padre divenne il primo principe di Palestrina. Egli eseguì i primi lavori di manutenzione e ampliamento del palazzo baronale, – restaurato in precedenza tra la fine del ‘400 e i primi anni del ‘500 dai Colonna – apportandovi delle modifiche. A lui si deve la sopraelevazione dell’ingresso principale dell’emiciclo terminante con l’orologio; a testimonianza di quei lavori fu posto un grande stemma Barberini sul portone d’ingresso ed un sole, in omaggio al Papa, nell’orologio. Taddeo fece ristrutturare anche la sala centrale dell’emiciclo per collocarvi il mosaico nilotico riportato a Palestrina nel 1640, vicenda in cui tanta parte ebbe il fratello Francesco, grande cultore delle arti.
Con la morte di Urbano VIII, la famiglia Barberini cadde in disgrazia e fu accusata dal nuovo papa Innocenzo X di aver male amministrato il denaro della Camera Apostolica e di aver imposto tasse troppo pesanti ai romani. I Barberini, cui fu confiscata gran parte dei loro beni, furono così costretti a chiedere aiuto al re di Francia, che li ospitò a corte; e in Francia Taddeo terminò la sua vita nel 1647. Alcuni anni dopo, i Barberini tornarono a Roma, riottenendo diversi beni confiscati e riacquistando prestigio. Taddeo e Anna ebbero cinque figli, il quarto dei quali, Maffeo (1630-1685), divenne secondo principe di Palestrina.
Nelle immagini un’incisione del 1632, e il frontespizio di un’opera dedicata a Taddeo da Felice Contelori, per rendergli omaggio della sua nomina a Prefetto di Roma.