ROMA NEL PRIMO ‘900 NELLE CARTOLINE DEGLI ILLUSTRATORI

ROMA NEL PRIMO ‘900 NELLE CARTOLINE DEGLI ILLUSTRATORI

3 Settembre 2020 0 Di angelo

È fresco di stampa il secondo volume di cartoline d’epoca che Umberto Camilloni, noto collezionista e storico di Cave, ha dedicato a Roma. Dopo Roma nel primo ‘900 nelle cartoline NPG, pubblicato nel 2016, ora è la volta di Roma nel primo ‘900 nelle cartoline degli illustratori. In questa occasione, Camilloni si è avvalso della collaborazione di Angelo Pinci, pubblicista ed anch’egli appassionato collezionista di cartoline d’epoca.

Il volume va ad aggiungersi alle migliaia di libri dedicati alla Capitale d’Italia, per un ampliamento della conoscenza delle fonti iconografiche, ma utilizzandone una insolita – la cartolina d’epoca – che, pur avendo ormai più di 150 anni, è ormai entrata a pieno titolo nel novero delle fonti documentarie.

Nell’ultimo decennio dell’800, i primi ad usare cartoline illustrate paesaggistiche furono gli albergatori di località turistiche i quali, offrendo una cartolina come souvenir ai clienti, facevano pubblicità, al tempo stesso, all’albergo ed alla località. Il boom delle cartoline si ebbe proprio tra la fine di quel secolo e i primi due decenni del ‘900. Nacquero migliaia di editori che avevano bisogno di ideare sempre nuovi soggetti, e sempre più appetibili. Insieme alle cartoline illustrate destinate ai saluti dei viaggiatori, a quelle degli scambi di auguri, natalizie, pasquali o degli innamorati, pubblicitarie ecc. nacquero nuovi soggetti ad opera di illustratori ed artisti, vere e proprie opere d’arte in miniatura. Raffinati illustratori – pittori, vedutisti ed incisori che affondano le proprie radici nella cultura vedutistica dei secoli precedenti – in quegli anni che rappresentano l’epoca d’oro per la grafica decorativa, cominciarono ad utilizzare questo mezzo d’espressione.

L’Art Nouveau (Arte nuova) fu un movimento artistico e filosofico nato in Belgio tra la fine dell’800 e il primo decennio del ‘900 e che influenzò le arti figurative, l’architettura e le arti applicate in tutta l’Europa. In Italia era più nota come arte florale o stile Liberty – nome derivante da quello dei magazzini fondati a Londra nel 1875 da Lasenby Liberty, specializzati nella vendita di prodotti provenienti dall’estremo oriente – che ebbe massima diffusione durante l’ultimo periodo della cosiddetta Belle Epoque.

Con le sue linee ornamentali e dinamiche, l’Art Nouveau costituì un autentico tentativo di riforma di vita, di “stile nuovo”, volendo proporsi come risposta alle conseguenze negative dell’industrializzazione con un ritorno alla natura e l’adesione a uno stile di vita sano con la diffusione di valori estetici di ogni prodotto, dalla carta da parati al gioiello, dall’illustrazione al mobilio.

Le cartoline pubblicitarie, raffiguranti per lo più manifesti di grande formato, sono probabilmente le più belle di tutta la produzione liberty, ma molti illustratori si dedicarono anche alla produzione di cartoline illustrate. Camilloni e Pinci, nel libro presentano una serie di 202 cartoline di Roma riproducenti disegni, quadri e acquerelli di artisti, italiani e stranieri, più o meno noti. Dei molti illustratori che hanno dedicato loro opere a Roma ed ai suoi monumenti, sono riprodotte diverse cartoline disegnate da Aleardo Terzi, Aurelio Craffonara, Raffaele Carloforti, Giambattista Conti, Bartolomeo Pinelli, Ettore Roesler Franz e Roberto Raimondi – per citare i più famosi -, ma anche altre di Alberto Zardo, Gaetano Gioja, G. Facciolà, Alberto Pisa, Giovanni Gaetano Galeazzi, Federico Schianchi, La Pira, Filippo Mola, G. Guida, E. Bottaro, E. Cerullo e Luigi Olivetti.

Le cartoline sono state suddivise in due grandi gruppi, quelle stampate tra il 1896 e il 1905, dove il retro era riservato soltanto all’indirizzo del destinatario e per i saluti era riservato soltanto un piccolissimo spazio sul recto, spazio che a volte veniva ricavato riducendo l’immagine, e quelle dal 1906 al 1920, quando una riforma postale regolarizzò la stampa dividendo il retro delle cartoline in due parti, quella di sinistra destinata ai saluti o messaggi dello scrivente e quella di destra all’indirizzo del destinatario.

Nel primo gruppo troviamo una sezione dedicata agli illustratori italiani, tra i quali Facciolà è rappresentato in una serie composta da ben 24 cartoline. Tra quelle degli illustratori stranieri, presentiamo una serie di dieci soggetti riproducenti opere di Karl Wuttke, un preimpressionista tedesco che, sull’onda del Grand Tour, rimase per ben due anni a Roma realizzando moltissimi quadri; altre sono di Raffaele Carloforti di Lipsia e T. Schmobl. Nel secondo gruppo sono riprodotte, tra le altre, sei cartoline riproducenti opere di Giambattista Conti, e ben 12 da Roberto Raimondi, famoso acquerellista dell’epoca.

Il libro sarà presentato quanto prima, covid 19 permettendo; di seguito una piccola selezione.