UN QUADRO DI S. MARIA MADDALENA DE’ PAZZI NELLA CHIESA DI S.ANTONIO ABATE
Domenica 17 luglio è la festa della Madonna del Carmine venerata nella chiesa di S. Antonio Abate in Palestrina. In questa occasione vi voglio parlare di un’altra religiosa venerata dai carmelitani: S. Maria Maddalena de’ Pazzi, forse oggi poco conosciuta, che è raffigurata in un quadro nella seconda cappella di destra della chiesa.
Maria Maddalena de’ Pazzi, al secolo Caterina, nacque a Firenze il 2 aprile 1566. Divenne monaca carmelitana a 16 anni ed entrò nel monastero di S. Maria degli Angeli in Oltrarno. Nel maggio 1584 soffrì per una misteriosa malattia che, da quel momento, la portò ad avere visioni, estasi, che l’accompagneranno per tutta la vita monastica e che furono descritte dalle consorelle che vi assistettero e registrarono, in cinque volumi manoscritti, gesti e parole che Maria Maddalena faceva e diceva in quelle ore di trance.
Ricevette anche delle voci che le chiedevano la rinnovazione della chiesa e così iniziò a scrivere delle lettere al papa Sisto V, ai cardinali della Curia romana, ad Alessandro de’ Medici, cardinale vescovo di Palestrina (1602-1605) predicendogli il suo breve pontificato; quest’ultimo, infatti fu eletto papa il 1° aprile 1605 ma morì il 26 dello stesso mese, dopo appena 26 giorni di pontificato.
Tutta la vita di Maria Maddalena fu dedicata alla preghiera, alla meditazione della Parola o sul tempo liturgico, alla dettatura di lettere e dialoghi con le consorelle, tanto da farla considerare santa, ancora in vita, dalla comunità religiosa e laica fiorentina. Morì, dopo lunga malattia, il 25 maggio 1607; le sue spoglie furono trasferite prima in Borgo Pinti, e, nel 1888, a Careggi, nel monastero Della chiesa che sarà a lei dedicata. Fu beatificata l’8 maggio 1626 da papa Urbano VIII e santificata il 22 aprile 1669 da Clemente IX. La ricorrenza liturgica si celebra il 25 maggio, giorno della sua morte.
Nella chiesa di S. Antonio Abate a Palestrina, la santa è stata molto venerata, soprattutto dopo la santificazione e nel ‘700.
In occasione del ventennale della canonizzazione, nel 1689, per la festa celebrata dai PP. Carmelitani, fu composto un sonetto da Paolo Piccini, stampato a Velletri e dedicato a don Francesco Barberini.
Per il quarantennale, le fu dedicato l’Oratorio “Il trionfo della penitenza”, composto da don Giuseppe Antonelli di Olevano e posto in musica dal canonico don Gordiano Moretti di Palestrina. L’oratorio fu fatto rappresentare per la festività celebrata il 25 maggio 1709 dagli studenti carmelitani e dedicato a don Giuseppe Fernandes de Iubera, canonico di Toledo e “Agente dell’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Lodovico Portocarrero Vescovo di Palestrina”; fu stampato nella Stamperia Barberini per i tipi di Ruzzoli.
Un magnifico dipinto, pubblicato come opera marattesca nel 2017, forse riferibile a Ciro Ferri. Ha fatto bene a ricordarlo.
Buonasera, scrive che è stato pubblicato nel 2017, mi sa dare l’indicazione bibliografica? Grazie
Certo. F. Strinati, Giacinto Brandi…, 2018 (2017), p. 269 per la figura, poi ne parla diffusamente nel testo.
grazie, in realtà sono in possesso il libro di Flavia Strinati, ma mi era sfuggito…
Di nulla, grazie a lei per avere ricordato la presenza di questo dipinto cosi importante.