UNICO VERBALE DELL’ANNO 1944: UN FASCICOLO PER RICORDARE L’80° ANNIVERSARIO DEI BOMBARDAMENTI

UNICO VERBALE DELL’ANNO 1944: UN FASCICOLO PER RICORDARE L’80° ANNIVERSARIO DEI BOMBARDAMENTI

1 Ottobre 2024 0 Di angelo

Ideata e curata da Vittorio Perin ed Angelo Pinci, con lo scopo di reperire e far conoscere testi inediti di argomento vario che abbiano attinenza con la nostra comunità e siano utili per meglio comprendere e studiare il recente passato di Palestrina e del suo territorio, la collana “Documenti prenestini” è giunta al terzo fascicolo. Il fascicolo è stato pubblicato anche in ricordo dell’80° anniversario dei tragici bombardamenti Alleati del 1944 (passato in sordina nelle rievocazioni locali) che causarono quasi 300 morti tra la nostra popolazione, una testimonianza significativa e sconosciuta ai più.

Unico verbale dell’anno 1944-Anno cruciale per la storia di Palestrina e della nostra Congregazione è il titolo del fascicolo e il verbale è stato redatto da Maria Cicerchia, allora segretaria della Congregazione del terzo ordine Francescano, che alla fine della guerra si trovò nella necessità di rendicontare gli straordinari avvenimenti che avevano toccato Palestrina e la Congregazione in quell’anno, scrivendo dolorose ed emozionanti pagine, elencando succinte biografie delle aderenti perite sotto i bombardamenti, ben 43 consorelle, e parlando dell’impegno profuso dalla comunità francescana nell’alleviare le sofferenze dei cittadini.

Il clima e lo strazio di quei giorni – il periodo è quello compreso tra il 22 gennaio, sbarco alleato ad Anzio, e il 4 giugno 1944, ingresso degli Alleati a Palestrina – emerge dalle annotazioni della segretaria del T.O.F. Importanti sono i riferimenti relativi alla coesione sociale con la quale, in quei mesi in cui il regime stava collassando, la Congregazione francescana riusciva a gestire la sua piccola comunità, garantendo un minimo di vita associativa ed assistenziale. Un mondo parallelo che riusciva a vivere “relativamente libero e sereno” nonostante il regime e la guerra,. Un pezzo di società civile che di fronte al progressivo dissolvimento del potere politico ed amministrativo, resisteva, stringendosi intorno ai riti e alle attività parrocchiali.

Nei primi cinque mesi del 1944, dunque, prezioso e continuo era stato l’apporto della comunità francescana, nel portare sollievo ai cittadini, malgrado le difficoltà del momento e i ripetuti lutti che l’avevano colpita. La famiglia francescana aveva subito anche la perdita di 16 suore clarisse, le cosiddette “sepolte vive”, perite in massa; soltanto una, suor Filomena Baroni, fu estratta viva dalle macerie nel loro ultimo rifugio, il Palazzo Scavalli Veccia alla Cortina.

Il verbale è controfirmato da padre Rizziero Troili, direttore del T.O.F., che, assente per obblighi militari, al suo ritorno trovò desolazione e sfacelo.

Nel fascicolo è riportato in appendice un articolo di Giuseppe Rossi tratto da La notizia dell’11/11/2000, scritto per ricordare la figura di Maria Cicerchia (1891-1965) in occasione del 35° anniversario della sua morte, mettendone in evidenza anche la figura di direttrice, per ben 52 anni, della scuola di ricamo “Palestrina Ars” che dette una formazione sociale e spirituale a più di tremila ricamatrici.

Il fascicolo è arricchito da alcune foto relative alle distruzioni provocate dai bombardamenti ed all’attività di Maria Cicerchia nella Palestrina Ars.