LA FONDAZIONE DI PRAENESTE E TUSCULUM E LO SGUARDO DEL VIAGGIATORE DEL GRAND TOUR

14 Aprile 2012 Off Di

Nel catalogo che accompagna la mostra “Oltre Roma. Nei Colli Albani e Prenestini al tempo del Grand Tour” un saggio scritto da Sandra Gatti tratta de “La fondazione di Praeneste e Tusculum e lo sguardo del viaggiatore del Grand Tour”.

Nel catalogo che accompagna la mostra “Oltre Roma. Nei Colli Albani e Prenestini al tempo del Grand Tour” un saggio scritto da Sandra Gatti tratta de “La fondazione di Praeneste e Tusculum e lo sguardo del viaggiatore del Grand Tour”.
«Praeneste e Tusculum – scrive l’autrice – sono stati due centri molto importanti che ebbero storie parallele anche dal punto di vista della ricerca e degli studi, ma storie sensibilmente diverse per il ruolo rivestito all’interno del Grand Tour». Le guide turistiche, i resoconti di viaggio e le lettere scritte dai viaggiatori in Italia e poi pubblicate hanno confermato che il viaggio del Grand Tour che ha interessato giovani aristocratici, soprattutto inglesi, e poi anche giovani borghesi e studenti forniti di una borsa di studio, aveva delle tappe obbligate e fondamentali che erano Venezia, Firenze, Roma, Napoli e poi, dopo la scoperta, dal 1738 si espanse fino a Ercolano e Pompei. Queste ultime venivano raggiunte percorrendo la via Appia per cui gli unici centri laziali che venivano toccati erano Velletri, Terracina e Fondi. Palestrina, quindi, è stata quasi sempre ignorata dai viaggiatori, anche se nota per il santuario e soprattutto per il mosaico del Nilo. Anche i Colli Albani non erano di passaggio per questo itinerario verso Napoli ma ebbero maggior successo per cui Tusculum compare in molte più guide del Grand Tour.

Tra le viaggiatrici Sandra Gatti ricorda Cornelia Knight e Mariana Starke. La prima, nel libro Description of Latium (1805), dedica molte pagine a Palestrina, soprattutto ai suoi resti archeologici ed ai dintorni, e parla del complesso di S.Maria in Villa – note importanti queste perché antecedenti all’installazione del cimitero in quella zona – e del tempio di Serapide, di cui fornisce anche una interessante immagine. La seconda viaggiatrice rimase in Italia per lungo tempo, dal 1792 al 1798, ed è la prima che nella sua guida non si occupa solo degli aspetti artistici e monumentali ma anche di quelli pratici, essendosi resa conto delle mutate esigenze dei viaggiatori e che la maggior parte dei quali viaggiava in famiglia e con un budget limitato.

il resto degli articoli può essere letto nella sezione Articoli 2012 alle date 31 marzo e 7 aprile