LA FONDAZIONE DI PRAENESTE E TUSCULUM E LO SGUARDO DEL VIAGGIATORE DEL GRAND TOUR
Nel catalogo che accompagna la mostra “Oltre Roma. Nei Colli Albani e Prenestini al tempo del Grand Tour” un saggio scritto da Sandra Gatti tratta de “La fondazione di Praeneste e Tusculum e lo sguardo del viaggiatore del Grand Tour”.
Nel catalogo che accompagna la mostra “Oltre Roma. Nei Colli Albani e Prenestini al tempo del Grand Tour” un saggio scritto da Sandra Gatti tratta de “La fondazione di Praeneste e Tusculum e lo sguardo del viaggiatore del Grand Tour”.
«Praeneste e Tusculum – scrive l’autrice – sono stati due centri molto importanti che ebbero storie parallele anche dal punto di vista della ricerca e degli studi, ma storie sensibilmente diverse per il ruolo rivestito all’interno del Grand Tour». Le guide turistiche, i resoconti di viaggio e le lettere scritte dai viaggiatori in Italia e poi pubblicate hanno confermato che il viaggio del Grand Tour che ha interessato giovani aristocratici, soprattutto inglesi, e poi anche giovani borghesi e studenti forniti di una borsa di studio, aveva delle tappe obbligate e fondamentali che erano Venezia, Firenze, Roma, Napoli e poi, dopo la scoperta, dal 1738 si espanse fino a Ercolano e Pompei. Queste ultime venivano raggiunte percorrendo la via Appia per cui gli unici centri laziali che venivano toccati erano Velletri, Terracina e Fondi. Palestrina, quindi, è stata quasi sempre ignorata dai viaggiatori, anche se nota per il santuario e soprattutto per il mosaico del Nilo. Anche i Colli Albani non erano di passaggio per questo itinerario verso Napoli ma ebbero maggior successo per cui Tusculum compare in molte più guide del Grand Tour.
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Tra le viaggiatrici Sandra Gatti ricorda Cornelia Knight e Mariana Starke. La prima, nel libro Description of Latium (1805), dedica molte pagine a Palestrina, soprattutto ai suoi resti archeologici ed ai dintorni, e parla del complesso di S.Maria in Villa – note importanti queste perché antecedenti all’installazione del cimitero in quella zona – e del tempio di Serapide, di cui fornisce anche una interessante immagine. La seconda viaggiatrice rimase in Italia per lungo tempo, dal 1792 al 1798, ed è la prima che nella sua guida non si occupa solo degli aspetti artistici e monumentali ma anche di quelli pratici, essendosi resa conto delle mutate esigenze dei viaggiatori e che la maggior parte dei quali viaggiava in famiglia e con un budget limitato.
il resto degli articoli può essere letto nella sezione Articoli 2012 alle date 31 marzo e 7 aprile