ALLE PENDICI DEL MONTE GINESTRO

5 Gennaio 2015 Off Di

E’ stato presentato il 4 gennaio scorso, all’Auditorium Pierluigi, il libro “Alle pendici del Monte Ginestro”. Il libro, curato da Pierpoerio Lulli, é costituito una raccolta di racconti brevi scritti da undici autori diversi. Il curatore ha immaginato la nostra Città, Praeneste, sul letto di morte e che essa chiamasse al suo capezzale alcuni prenestini a cui porre una domanda prima di spirare: “Che racconterete di me ai miei abitanti quando non ci sarò più?”.

E’ stato presentato il 4 gennaio scorso, all’Auditorium Pierluigi, il libro “Alle pendici del Monte Ginestro”. Il libro, curato da Pierpoerio Lulli, é costituito una raccolta di racconti brevi scritti da undici autori diversi. Il curatore ha immaginato la nostra Città, Praeneste, sul letto di morte e che essa chiamasse al suo capezzale alcuni prenestini a cui porre una domanda prima di spirare: “Che racconterete di me ai miei abitanti quando non ci sarò più?”.

A questa ferale domanda hanno risposto in undici. I brevi racconti sono stati stampati in ordine alfabetico secondo il titolo e sono i seguenti: Al capezzale di Palestrina di Angelo Pinci, C’era una volta lo “Scacciato” di Peppino Tomassi, Come capita, come capita, come capita di Renata Tomassi, I tedeschi che ho vissuto io di Luigi Fusano, Il diavolo di Jo di Vittorio Perin, Le fontane di Palestrina di Antonio Fiasco, Palestrina, passa e cammina di Umberto Croppi, Preneste di Sonia Andreozzi, Semplici ricordi di Pietro Gasbarri, Una ridente cittadina ai piedi del monte di Pierpoerio Lulli e, per finire, Vecchia Preneste di Gianluca Luttazzi.

Pinci, nel suo racconto, non riesce proprio ad immaginare, né ad accettare, di essere chiamato al capezzale di Palestrina, “significherebbe davvero – scrive – che Palestrina, dopo più di tremila anni di vita, sarebbe giunta alla fine…”. Racconta come si é appassionato alla storia della Città e come si é reso conto che per iniziare una ricerca di qualsiasi genere o argomento su di essa é necessaria una bibliografia.  Racconta quindi le sue esperienze e le sue ricerche fatte nelle biblioteche, per lo più romane, per stilare una bibliografia più completa possibile che comprendesse tutti gli aspetti che hanno dato luogo alla letteratura prenestina; una letteratura dove la parte del leone la fanno gli scritti di argomento archeologico, che hanno raggiunto ad oggi circa 1.600 titoli, ma che in totale conta più di duemila titoli.

“Essere convocati al capezzale della nostra cittadina – conclude Pinci il suo racconto – non riesco proprio ad immaginarlo. La nostra cittadina vivrà in eterno, anche grazie a tutti gli studi, libri, articoli, saggi che gli hanno dedicato e dedicheranno studiosi di tutto il mondo”.