ALLA SCOPERTA DI UN ARTISTA PRENESTINO: LUIGI SALVATORI

ALLA SCOPERTA DI UN ARTISTA PRENESTINO: LUIGI SALVATORI

28 Giugno 2024 0 Di angelo

Recentemente, abbiamo avuto occasione di conoscere Luigi Salvatori, un artista prenestino dal 2018 presidente dell’Associazione cento Pittori Via Margutta, che sta facendo una ricerca sui pittori prenestini della seconda metà del ‘900 ed ha voluto fare dono delle sue pubblicazioni alla Biblioteca Comunale Fantoniana.

Salvatori, nato nel 1951 a Palestrina, è un nipote d’arte, essendo cresciuto alla scuola degli zii Mario Fornari, Marcello salvatori e Armando Stellani, dai quali apprese le prime tecniche della pittura ad olio e, soprattutto, consigli e suggerimenti decisivi per la sua formazione artistica.

Trasferitosi con la famiglia a Roma quando aveva tre anni, rimase legato alla città natale che continuò a frequentare. “Il ruolo fondamentale nella costituzione della concezione del paesaggio di Luigi Salvatori – scrive Michela Ramadori – è attribuibile alla sua città natale, con la frequentazione negli anni ’60 di diversi artisti che si intrattenevano del bar dello zio Armando Stellani, in particolare con Alessandro Scavalli Borgia, Domenico Rosicarelli, Tullio Chiapparelli, Marcello Salvatori e Giuseppe Fortunato Pirrone”.1

Dopo aver conseguito nel 1976 la laurea in architettura alla Sapienza, la sua produzione artistica si rivolge soprattutto ai paesaggi. Negli anni ’70, infatti, spiccano dipinti raffiguranti paesaggi naturali, autunnali e invernali, solitari e malinconici “che l’artista – scrive ancora Ramadori – associa idealmente ai focolari e al calore umano della prima giovinezza”.

Dopo il matrimonio (1980), intraprende un percorso di vita cristiana comunitaria che lo coinvolge anche nelle creazioni artistiche. In collaborazione con la Domus Dei partecipa ad esposizioni, mostre, rassegne ed iniziative culturali, come architetto progetta nuove chiese e si dedica a restauri e ristrutturazione di quelle esistenti.

Nel periodo degli anni ’90 – scrive cesare Sarzini – prevale la natura come esplosione di colori e di gioia, quale opera creatrice dell’amore di Dio. I colori grigi autunnali lasciano spazio ai colori della primavera, ai rossi e gialli della campagna e della natura e dei fiori allo stato naturale”.2

Nel 1994 conosce una serie di pittori membri dell’Associazione di via Margutta e con loro inizia una nuova fese della sua attività pittorica, esponendo le sue opere nelle numerose esposizioni a cielo aperto non solo della strada ma anche nelle più belle piazze di Roma.

Dal 2018 è presidente dell’Associazione Cento Pittori via Margutta. Nella sua carriera artistica spicca una personale nella sala Borromini a Roma, il premio “Roma urbs Artis et jubilaei” che vince nel 2000, il premio Fontanella di Roma (2006) ed una personale in America, nell’ambito di Eurtopean Fine Art and Sculpture in South Caroline.

Nelle sue opere, come detto, predominano i paesaggi, soprattutto la campagna romana e le colline marchigiane, una buona sezione è dedicata alle vedute romane dove è predominante il colore rosso.

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1) Ramadori M., La  pittura di paesaggio di Luigi Salvatori, Sora 2023, pp. 16-19.

2)Sarzini C., Paesaggi e visioni romane di Luigi Salvatori, Roma 2021, p. 23.

Fodo da sinistra: Luigi salvatori nel suo studio; Luci sull’Ara Coeli (acrilico su tela, 2020);  Papaveri sulle Colline marchigiane (idem, 2018); Acquedotto della campagna romana (idem, 2002).