FU SOLITO AUGUSTO DI VENIRE A VILLEGGIARE A PRENESTE…
Leggendo Le vite dei dodici Cesari di Svetonio, nella Vita di Agusto (63 a.C.-14 d.C.) – del quale il 26 agosto di quest’anno sono ricorsi i 2010 anni della morte – tra le vittorie militari, i trionfi, gli amori (scandalosi o meno), le cariche di triunviro, console, tribuno della plebe, censore, ecc. ecc., i fatti della vita quotidiana Svetonio scrive anche: “Si compiaceva di qualche ritiro ristoratore nelle isole della Campania o nei boschi vicini a Roma, Lanuvio, Tivoli, Preneste”, e ancora: “Si spostava sempre in lettiga e molto lentamente, così da impegnare due giorni (sic!) per trasferirsi da Preneste a Tivoli”. Insomma se la prendeva proprio comoda!
Anche Petrini citando Svetonio, nelle Memorie prenestine, sotto l’anno 20 prima di Cristo scrive: “Fu solito Augusto di venire a villeggiare in Palestrina; onde non può controvertersi che vi possedesse una villa fabbricata probabilmente in questi tempi dentro un qualche vasto fondo”.
E di Preneste era anche Verrio Flacco, il precettore che Augusto chiamò per insegnare ai nipoti Caio e Lucio, figli di Giulia e das lui adottati, “il più dotto fra i Grammatici di quell’aureo secolo – scrive ancora Patrini – ed abilissimo per istimolar gl’ingegni; tantoché egli era il Maestro di tutta la nobile Gioventù romana”.