LA CHIESA DEI SANTI SEBASTIANO E ROCCO IN SAN VITO ROMANO. Un libro di Guido Trinchieri e Cinzia Di Fazio

LA CHIESA DEI SANTI SEBASTIANO E ROCCO IN SAN VITO ROMANO. Un libro di Guido Trinchieri e Cinzia Di Fazio

18 Ottobre 2021 0 Di angelo

La grande storia passa attraverso le piccole storie di ognuno di noi. Anche i Beni culturali non sfuggono a questa legge universale: palazzi, castelli, chiese, musei, biblioteche, archivi… É questa la prospettiva scelta dagli autori del libro, Guido Trinchieri e Cinzia Di Fazio, dedicato alla Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco a san Vito Romano, splendido borgo adagiato sui Monti Prenestini, nella Diocesi di Palestrina. Un luogo di culto che ha visto legato il suo nome soprattutto alla famiglia dei marchesi Theodoli e alla comunità religiosa dei Carmelitani”. Così Gianni Maritati nella Presentazionedel libro pubblicato nel 2020 dalle edizioni Artemide.

Le accurate ricerche di Trinchieri nei documenti conservati nell’Archivio Diocesano di Palestrina, coadiuvato da Di Fazio, bibliotecaria nello stesso, hanno permesso di ripercorrere più i tre secoli di storia della chiesa sanvitese. Gli autori hanno trascritto molte fonti documentarie, come le sacre visite pastorali, i bollari, gli inventari, rimaste finora inedite, analizzato e ricostruito le vicende architettoniche della chiesa e delle opere in essa esposte; hanno ricostruito i committenti delle statue e dei dipinti e gli autori, inoltre, è stata ricostruita la storia della famiglia Theodoli, signori del feudo, con l’albero genealogico che va dal 1500 con Lorenzo Theodolo fino al 1922 col marchese Alfonso XI. Nelle Appendici è anche riportato lo statuto della Comunità di San Vito concesso nel 1599 dal marchese Teodolo Teodoli, e due note biografiche di mons. Domenico Testa e don Giuseppe Sallusti, rispettivamente il primo membro della curia romana e testimone degli sconvolgimenti che l’Europa subì fra il ‘700 e l’800, il secondo autore di una storia di san Vito ritenuta molto fantasiosa e che ha influenzato negativamente le ricerche degli storiografi successivi. Il libro è arricchito da moltissime fotografie a colori e da rare incisioni seicentesche.

Un libro, insomma tutto da leggere che si spera possa spingere altri studiosi a fare ricerche nell’immenso patrimonio documentale che l’Archivio Diocesano Prenestino conserva e, soprattutto, mette a disposizione della comunità.