LA FONTANA E LA CISTERNA ROMANA NEI GIARDINI BARBERINI
Sono stati recentemente pubblicati gli Atti del VII Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali, tenutosi ad Urbino dal 4 all’8 dicembre 2010. Al Convegno è intervenuto anche il nostro concittadino Luigi Casciotti, della Società Speleologica Italiana, che ha presentato una relazione dal titolo “Ipotesi funzionali intorno ai resti di una fontana e di una cisterna romana nei Giardini Barberini a Palestrina (Roma)”.
Sono stati recentemente pubblicati gli Atti del VII Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali, tenutosi ad Urbino dal 4 all’8 dicembre 2010. Al Convegno è intervenuto anche il nostro concittadino Luigi Casciotti, della Società Speleologica Italiana, che ha presentato una relazione dal titolo “Ipotesi funzionali intorno ai resti di una fontana e di una cisterna romana nei Giardini Barberini a Palestrina (Roma)”.
Dall’indagine speleologica di un cunicolo di alimentazione idrica di una fontana esistente nel parco urbano denominato “Giardini Barberini” sono emerse interessanti evidenze che lasciano presumere l’origine della fontana ad epoca romana. Casciotti inizia la sua relazione con una breve descrizione del parco Barberini, caratterizzato da un impianto rinascimentale e barocco come evidenziato in alcuni disegni del XVII secolo (Agapito Bernardini 1668 e G.B.Cingolani 1675). Il giardino è arricchito da notevoli resti di antiche e moderne fontane su una delle quali in particolare si è incentrato lo studio dello speleologo: la fontana ninfeo prospiciente su via degli Arcioni. La fontana è stata realizzata sfruttando il terrazzo artificiale inferiore dei giardini, incassando nella sua struttura in opera quadrata di tufo un alto e stretto ambiente voltato a botte a tutto sesto. Il vano voleva probabilmente riprodurre una grotta marina, infatti tra i resti dei suoi decori a stucchi è presente un grande animale marino e il tronco di una palma. La grotta è collegata all’esterno ad una vasca ellittica di raccolta delle acque, delimitata da due simmetriche scalinate moderne. La fontana-ninfeo ha parzialmente funzionato, con piccoli stillicidi, fino alla fine degli anni ’70 del secolo scorso. Da allora, abbandonata a se stessa, versa in un mortificante degrado, mira di numerosi e gravi atti vandalici.
Il resto dell’articolo può essere letto nella sezione Articoli 2012 alla data 14 aprile.