LE FONTI DOCUMENTARIE DELL’AREA PRENESTINA NELL’ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI PALESTRINA
Nell’ultimo numero di Latium, la rivista di studi storici edita dall’Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale (n. 40/2023), tra gli altri, un saggio di Cinzia Di Fazio, direttore dell’Archivio storico della diocesi di Palestrina, è dedicato proprio alle fonti documentarie presenti nell’Archivio prenestino: Le fonti documentarie dell’area prenestina e dell’alta valle del Sacco nell’archivio storico diocesano di Palestrina (pp. 225-247).
L’archivio di Palestrina, come tutti gli archivi, è stato costituito a seguito del Concilio di Trento (1545-1563). Il cardinale Marcantonio Colonna vescovo della diocesi prenestina, presente al Concilio, dette certamente impulso alla formazione di un archivio organizzato e ricco di documenti, molti dei quali sono pervenuti fino ad oggi. I primi documenti furono le visite pastorali che il vescovo faceva in tutte le parrocchie, le confraternite, gli ospedali, i monti di pietà e altre forme assistenziali e associative della Chiesa. Le prime iniziarono nel 1565 e il vescovo doveva accertarsi della corretta conservazione del SS. Sacramento, poi esaminava gli altari, il fonte battesimale, la documentazione amministrativa riguardante le messe e i legati, controllava i registri dei sacramenti: battesimi, cresime, matrimoni e defunti. Le relazioni costituiscono quindi una miniera di notizie storiche relative agli aspetti sociali, demografici, economici ed artistici della diocesi. Le visite, con i verbali, gli inventari e i documenti allegati, contengono descrizioni relative alla storia dell’ente visitato, agli edifici ecclesiastici presenti nel territorio e ai loro arredi sacri. Riportano anche la composizione del clero, dei religiosi e della comunità parrocchiale, di associazioni e confraternite ed anche gli aspetti pastorali (predicazione e catechesi), le funzioni religiose, le feste e processioni, gli adempimenti amministrativi.
L’archivio di Palestrina conserva 137 visite pastorali svolte dai vescovi tra il 1565 e il 1961, quasi tutte rilegate in forma di volume con copertine in pergamena. Collegate ad esse sono le relazioni ad limina, cioè i resoconti ufficiali relativi allo stato della diocesi che il vescovo era tenuto a inoltrare alla Santa Sede a conclusione della visita pastorale almeno ogni cinque anni.
Altre importanti fonti per gli studi demografici sono gli stati delle anime, cioè i registri redatti dal parroco in cui venivano segnate tutte le famiglie che abitavano nel territorio della parrocchia e descritta la loro composizione. Questi registri furono istituiti da Paolo V nel 1614 e contengono i dati anagrafici e religiosi della comunità parrocchiale. Vi si trovano annotati, oltre le famiglie naturali, anche i conviventi come i servitori o altri parenti; nome e cognome, età, rapporto di parentela col capofamiglia, la condizione rispetto ai sacramenti di cresima, confessione, comunione o eventuale soddisfazione dell’obbligo pasquale. Questi registri, dunque, costituiscono una fonte importantissima per gli studi demografici, sociali, di toponomastica e per ricerche genealogiche.
L’archivio storico diocesano di Palestrina si trova nell’antico palazzo vescovile, vi sono conservati tutti gli atti e i documenti prodotti dall’ordinario diocesano e dalla Curia vescovile e, nel corso degli anni, vi sono confluiti anche diversi archivi provenienti da altri enti ecclesiastici. Il lavoro di riordinamento è iniziato nel 2006 ad opera di un gruppo di giovani laureate ed è oggi proseguito da Cinzia Di Fazio e Piero Scatizzi che hanno ricostruito le serie originarie grazie allo studio di quattro documenti fondamentali: la relazione del 1741 inviata al cardinale Petra sull’archivio, l’inventario a tutto il 1747, un inventario datato 8 maggio 1755, e un successivo inventario del 1852. L’archivio è regolarmente aperto al pubblico per 16 ore settimanali.
L’articolo della Di Fazio si completa con l’elenco dei fondi disponibili: Curia episcopale di Palestrina con 1728 unità archivistiche inventariate suddivise in 27 serie, Mensa vescovile con 37 unità, Seminario diocesano di Palestrina con 486 unità archivistiche, Azione Cattolica Diocesana non ancora inventariata, Ufficio amministrativo diocesano con 708 unità totali, Fondo della Confraternita del santissimo Crocifisso con 137 unità suddivise in 8 serie, Fondo della Compagnia delle sacre Stimmate in S. Egidio di Palestrina con 192 unità, e tutta una serie di Complessi di fondi di chiese, confraternite, Compagnie, Pie unioni di Palestrina, Zagarolo e Paliano.