MOSTRA: LA FONDAZIONE DI PRAENESTE E TUSCULUM E LO SGUARDO DEL VIAGGIATORE DEL GRAND TOUR

10 Febbraio 2012 Off Di

Sabato 21 gennaio scorso, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, Sandra Gatti, ha inaugurato la mostra “La fondazione di Praeneste e Tusculum e lo sguardo del viaggiatore del Grand Tour”. Essa si inserisce in una mostra più vasta articolata in altre sedi espositive, in particolare altri nove musei che aderiscono al museumgrandtour, il Sistema Mussale territoriale dei Castelli Romani e Prenestini: Albano Laziale, Frascati, Genazzano, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Nemi, Colonna, Valmontone, Zagarolo. 

Sabato 21 gennaio scorso, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, Sandra Gatti, ha inaugurato la mostra “La fondazione di Praeneste e Tusculum e lo sguardo del viaggiatore del Grand Tour”. Essa si inserisce in una mostra più vasta articolata in altre sedi espositive, in particolare altri nove musei che aderiscono al museumgrandtour, il Sistema Mussale territoriale dei Castelli Romani e Prenestini: Albano Laziale, Frascati, Genazzano, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Nemi, Colonna, Valmontone, Zagarolo. 

E’ una grande occasione per la nostra Città perché, dopo quasi 130 anni dalla sua scoperta, in una tomba nella necropoli della Colombella, torna a Palestrina la famosa “Fibula Praenestina” con l’iscrizione di Manios, per molti anni ritenuta nelle grammatiche il primo documento scritto della lingua latina. La fibula, ritenuta falsa da Margherita Guarducci negli anni Ottanta del secolo scorso, ha fatto molto discutere gli studiosi in merito, e solo recentemente, sottoposta a particolari esami scientifici, è stata ufficialmente dichiarata vera, sia nel materiale che nell’iscrizione. E’un’occasione quindi da non perdere non solo per i prenestini ma anche per tutti gli appassionati di archeologia.
La mostra è incentrata su Praeneste e Tusculum, due antichissime città, che hanno ricoperto un ruolo da protagoniste tra gli studiosi ed intellettuali del ‘700 che cercavano nel mondo classico le radici della cultura europea ed il viaggio in Italia, il Grand Tour, era il culmine della loro formazione culturale. Tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XIX,infatti, tra i rappresentanti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia europea fu in voga di intraprendere un viaggio alla scoperta dei tesori archeologici ed artistici dell’Italia.
La mostra ricostruisce lo sguardo dei viaggiatori del Grand Tour attraverso stampe, incisioni, libri originali, la maggior parte dei quali facenti parte dell’Archivio Giuseppe Pizziconi, un giovane appassionato di storia prenestina che ha messo a disposizione dei curatori della mostra la gran parte del materiale cartaceo esposto.
Tra gli oggetti esposti, alcune patere e coppe provenienti dai Musei Capitolini e, molto particolare, la cosiddetta “Fiasca di Capodanno” in faience verde; vi sono poi alcune basi iscritte provenienti da Frascati, Villa Rufinella, ed una serie di anfore a spirali e tazze provenienti da Rocca di Papa.
Altra particolarità della mostra alcuni oggetti provenienti da scoperte recentissime, sempre in località Colombella, testimonianza dei primissimi abitatori di Praeneste.Gli oggetti esposti, infatti, sono datati al terzo quarto dell’ottavo secolo a.C. e appartenevano ad un soldato, sua doveva essere la spada, ed alcuni oggetti di ceramica.