PALESTRINA ED IL SUO VERO NOME
Mi sono recentemente imbattuto in un articolo di Adolfo Berwin, pubblicato su Roma artistica nel lontano 30 maggio 1879, dal titolo “Palestrina ed il suo vero nome”.
Oggi è accertato che il cognome del nostro musicista è Pierluigi, ma nella seconda metà dell’800 ci fu una polemica tra studiosi, scrittori e critici musicali su quale fosse il suo casato, se Sante o Pierluigi, quest’ultimo scritto anche in due parole distinte Pier e Luigi….
Riporto per intero l’articolo di Berwin che pose fine alla questione.
“Ultimamente uno scrittore tedesco mise il campo storico-critico-musicale in rumore per aver preteso scoprire che il nome del fondatore della scuola romana fosse Sante, rilevandolo da documenti esistenti nell’Archivio della città di Palestrina. Per quanto noi sappiamo apprezzare lo scopo che si è prefisso il dotto critico, dobbiamo tuttavia registrare un grave errore in cui egli è incorso, e con lui altri ragguardevoli musicisti e letterati. Il nome di Palestrina è conosciuto in tutto il mondo, ma pochi si sono mai domandato, quale fosse il suo vero casato, che anzi la più parte crede sia appunto: Palestrina.
La scoperta sopra menzionata ci porge occasione di occuparci della quistione, sperando che non sarà discara ai nostri lettori. Noi riteniamo che il casato del noto principe della musica fosse Pier Luigi e non Sante, e ci accingiamo a dimostrarlo.
Il Baini, celebre biografo di Pier Luigi da Palestrina disse essere a lui ignoto come si chiamassero i genitori del suo eroe. Per iscusarsi di non aver fiuto delle ricerche, egli cita il Cecconi1, il quale asserisce che sotto il Pontificato di Paolo IV (1557), in seguito delle devastazioni e degli incendi suscitati dal barbaro furore dei soldati spagnuoli e tedeschi invasori della provincia di Roma, anche gli archivi di Palestrina fossero ridotti in cenere. Questa asserzione non corrisponde del tutto al vero, perché noi conosciamo vari Istromenti dell’epoca esistenti nell’archivio prenestino; ma comunque sia, essi non possono provare più di quello che noi già conosciamo da altri documenti autentici relativamente al vero nome del celebre compositore.
In tutte le composizioni del medesimo si legge sul frontespizio la seguente iscrizione: «Joannes Petrus Aloysius Praenestinus» ossia Giovanni Pier Luigi da Palestrina; ora Palestrina non può essere casato, e nemmeno Giovanni — resta adunque che sia Pier Luigi. Ma molti non si contenteranno di questo secco ragionamento, e noi lo impinguiamo con documenti. Palestrina ebbe quattro figli, cioè, Angelo, Iginio, Silla e Ridolfo; Angelo ebbe una figlia col nome Aurelia; ed Iginio un figlio chiamato Tommaso. Della prima è memoria nel libro I dei battezzati della Basilica vaticana (1574) Aurelia figlia di messer Angelo Pier LUIGI, ecc., ecc.; dell’altro nel libro I id. id. 1878: Tommaso figlio di messer Iginio Pier Luigi.
Nel secondo tomo dei suoi mottetti, Palestrina fece imprimere alcuni mottetti dei suoi figli2, con l’indicazione: Angeli Petraloysii, Sillae Petraloysii, Rodulphi Petraloysii.
Si conosce anche una Caterina Pierluigi romana3, della quale parla Pietro Antonio Petrini nelle sue Memorie prenestine del 1622; se Pierluigi non fosse casato, il di lei nome sarebbe stato senza dubbio Pierina Luigia. E in caso ciò non bastasse ancora, leggasi il libro dei morti della parrocchia di S. Pietro del 1581 e 1591, ove si troverà una conferma della nostra asserzione. Per chiudere, citiamo la dedica che il figlio Iginio fece al Papa Clemente VIII del settimo volume di Messe di suo padre Giovanni, ove egli si sottoscrisse: Sanctitatis vestrae humillimus servus Hyginus ’Petraloysius.
Andiamo adesso alla seconda questione. É Sante nome di battesimo o casato? Che non possa essere il nome della famiglia del Prenestino4, ci sembra di averlo già dimostrato. Considerandolo adunque come nome di battesimo, esaminiamo a chi appartenga. Per noi è chiaro che così chiamavasi il padre del gran compositore, e lo rileviamo da un Istromento di Concordia stipulato del 1544, fra il Capitolo di Palestrina ed il celebre compositore. Nel corpo dell’atto troviamo questa frase: «… inter Capitulum et Joannem Santi Petri Atoysii»5. Se il Santi fosse casato, la tessitura sarebbe stata senza dubbio: « Inter Capitulum et Joannem Petri Aloysii Santi.» come si dice Marcus Tullius Cicero e Cajus Iulius Caesar. Se il Santi fosse secondo nome del nostro grande, si sarebbe scritto Joannem Santum. Non resta dunque che leggere in quel Santi il nome del padre di Giovanni: Inter Capitulum et Joannem (filium), Santi Petri Aloysii, ciò che sarebbe in italiano: Fra il Capitolo e Giovanni figlio di Sante Pier Luigi.
Quod erat demostrandum !
Note
- Cecconi, Storia di Palestrina, Lib. IV, cap. 7, pag. 324.
- BAINI, Memorie storiche, Tom. I, pagt. 39.
- Vedi pure Baini, Memorie storico-critiche, Tom. I, pag. 70, Nota 57.
- Vedi Baini, Id. id. Tom. II, pag. 262 e 288.
- Dobbiamo qui ringraziare l’egregio Maestro Luigi Filippo Pinci di Palestrina, il quale gentilmente ci coadiuvò nella ricerca.
Nelle foto due diversi autografi di Giovanni Pierluigi e un ritratto in un’incisione proprio del 1879.PSWLRTR