PIAZZA PALESTRINA A VEROLI: IN NOME DI UN ANTICO GEMELLAGGIO!
La Settimana Enigmistica… prenestina (n° 11)
Forse non tutti sanno che…
oltre la rosa, l’azalea, la farfalla, il ragno, il punto di ricamo, la via da Roma, il piroscafo, tre navi mercantili, la terrazza di un giardino in Inghilterra, l’acqua minerale in Australia, alla nostra Città è stata dedicata anche una Piazza: Piazza Palestrina a Veroli!!!
A Veroli, città del Frusinate, una piazza è stata dedicata alla città di Palestrina in ricordo del “più antico gemellaggio tra città appartenenti alla stessa regione”.
L’amicizia tra gli abitanti delle due località, che ancora oggi si manifesta con la presenza ufficiale dei Gonfaloni nelle feste dei rispettivi Patroni, risale a più di quattrocento anni fa, precisamente al 1575, quando i Verolani che si recavano a Roma per l’Anno Santo, sorpresi da un violento nubifragio trovarono riparo a Palestrina.
Lasciamo ad Attilio Cadderi il racconto di quell’evento: “Il pellegrinaggio, allora,per il carattere di eccezionalità e le condizioni sociologiche dei partecipanti costituiva veramente la festa dei poveri. Era quasi tutta la popolazione valida che sulle ali dell’entusiasmo religioso si muoveva verso la Città eterna al grido di “Dio lo vuole”. Gente di ogni età e condizione, che andava per lo più a piedi, cantando e pregando. Si faceva tappa all’aperto, nei prati o al riparo degli alberi, per mangiare e riposare. Il tempo adatto era la tarda primavera o l’estate inoltrata, quando i lavori dei campi permettevano ai contadini una tregua e il cielo si manteneva sereno. Ma se un temporale sorprendeva i pellegrini per la strada, lontano dai luoghi abitati, erano guai grossi. Così successe nel 1575 ai mille Verolani che, con il Vescovo in testa, andavano a Roma per l’indulgenza giubilare. Giunti nei pressi di Palestrina furono sorpresi da un violentissimo temporale che li costrinse a rifugiarsi in città. I Prenestini li accolsero con grande carità, fornendo loro ogni aiuto, e in quest’opera di misericordia si distinsero non solo le autorità ma tutto il popolo, facendo a gara nel dare cibo, vesti e un letto per la notte. Quando il giorno dopo i Verolani ripresero il cammino verso Roma, si portarono appresso il ricordo di quella generosità commovente, che non vollero dimenticare”.
Al ritorno dal Giubileo, infatti, i Verolani pensarono di concedere la Cittadinanza ai Prenestini. E’ un altro storico, Leonardo Cecconi, che lo racconta: “Fattane dunque la proposizione in pubblico Consiglio, fu accettata di unanime consenso; e ne fu disteso un amplissimo Decreto, che per maggior fermezza, e decoro fu sottoscritto dal Cardinale Alessandrino, ch’era di quel tempo Governadore di Marittima, e Campagna; l’inviarono a questo Publico in carta pergamena adorna di rare miniature allusive alle antiche memorie di questa Città, facendolo presentare a questo Publico Consiglio mediante un primario loro Cittadino Francesco Campanari Uomo molto dotto, ed eloquente, e poscia Vescovo di Alatri. Essendosi portato questi in Palestrina eseguì con tutto decoro l’imposto incarico; e fu ben giusto che i Prenestini in segno di dovuta riconoscenza usassero questo stesso oficio verso i Verolani; di manieracchè da quel momento gli Abitanti di queste due Città si riguardano come Confederati, ed osservano gli uni agli altri con somma religiosità i diritti di una perfetta Concittadinanza”.
Anche la Città di Palestrina ha dedicato alla città gemellata una via Veroli, nel quartiere San Rocco.
Di seguito due cartoline del 1905 della Piazza Palestrina a Veroli.