RICORDO DELL’ARCHEOLOGO MARIO TORELLI
Il 15 settembre scorso ci ha lasciato l’archeologo Mario Torelli. É stato un grande studioso della civiltà etrusca, e le sue ricerche lo portarono a scoprire Gravisca, il porto di Tarquinia.
Per moltissimi anni ha insegnato Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alle Università di Cagliari e Perugia; è stato socio dell’Accademia dei Lincei e di molti altri prestigiosi istituti italiani e stranieri. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Balzan per l’archeologia classica.
Nel 1988 Mario Torelli partecipò al primo convegno di studi archeologici organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Città di Palestrina: Urbanistica ed architettura dell’antica Praeneste. In quel convegno, cui parteciparono i più importanti studiosi del momento (Coarelli, Quilici, Zevi, Rakob, Gullini, Fancelli e Veloccia), Torelli presentò la prima relazione: Topografia sacra di una città latina – Preneste.
La parte centrale del suo intervento era relativa all’arx di Preneste – oggi Castel s. Pietro – che doveva essere sede dell’augurium e dell’auspicium, sulla cui vetta si dovevano compiere i sacri riti; nell’arx, secondo Torelli, vi doveva essere anche un santuario, attestato nella documentazione epigrafica, legato al culto di Iuppiter Arcanus, culto che in età imperiale era amministrato da un collegio detto dei cultores Iovis Arkani, come si legge in un’iscrizione ritrovata proprio nel territorio di Castel S. Pietro.
Torelli, due anni dopo, partecipò anche al secondo convegno, sulla necropoli di Praeneste nei periodi orientalizzante e medio repubblicano, dove trasse le conclusioni.
L’ultimo intervento di Torelli a Palestrina fu nel 2013, quando nel Museo Nazionale Archeologico presentò il volume Arcana Verba. Fortuna e Iuppiter nel loro background europeo, di Marcello De Martino, dove l’autore analizza il rapporto tra le due divinità romane di Fortuna e Iuppiter, di cui è detta tanto madre quanto figlia.