UNA CARTOLINA DEDICATA ALL’ASSO DELL’AVIAZIONE MARIO DE BERNARDI
Qualche tempo fa, dovendo fare un giro aereo su Roma, sono andato all’Aeroporto dell’Urbe, in Via Salaria, e qui ho trovato una piazzetta dedicata al Comandante Mario De Bernardi. Mi è tornato subito in mente che di De Bernardi avevo parlato alcuni anni fa nel libro “Storia di Guadagnolo e del Santuario della Mentorella. Una ricerca attraverso le cartoline” (2009). A lui, infatti, fu dedicata una cartolina di Guadagnolo alla metà degli anni sessanta dello scorso secolo.
Qualche tempo fa, dovendo fare un giro aereo su Roma, sono andato all’Aeroporto dell’Urbe, in Via Salaria, e qui ho trovato una piazzetta dedicata al Comandante Mario De Bernardi. Mi è tornato subito in mente che di De Bernardi avevo parlato alcuni anni fa nel libro “Storia di Guadagnolo e del Santuario della Mentorella. Una ricerca attraverso le cartoline” (2009). A lui, infatti, fu dedicata una cartolina di Guadagnolo alla metà degli anni sessanta dello scorso secolo. La cartolina fu stampata dal Centro Aereo Internazionale “Wilbur Wright” che aveva sede proprio sul Monte Guadagnolo. Ma cosa c’entrava con Guadagnolo questo asso dell’aviazione mondiale? Ce lo dice la didascalia della cartolina stessa: «Per onorare in maniera perenne la memoria di Mario De Bernardi, aviatore di fama mondiale, è stata creata sul monte Guadagnolo la fondazione “Mario De Bernardi” che provvederà ogni anno ad organizzare le “Icare del volo a vela” fra i giovani e gli studenti di tutto il mondo«. Nonostante le mie ricerche, non sono riuscito ad avere ulteriori notizie sul Centro che a Roma aveva sede in Via del Corso, Palazzo Marignoli, e nemmeno sul segretario generale Guido Mattioli. Un amico di Guadagnolo, Oreste Perini, ricorda che gli ideatori di quell’associazione avevano in progetto di realizzare a Guadagnolo una casa per gli orfani degli aviatori, che avrebbe dovuto avere la forma di un aeroplano. Ma forse la strana forma del fabbricato e più probabilmente la mancanza di fondi fecero sì che il progetto rimanesse soltanto un sogno. (Segue articolo del 12 maggio)