UNA NUOVA CARTOLINA PER GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA
Un nuovo ritrovamento per le cartoline illustrate dedicate al Principe della musica polifonica: Giovanni Pierluigi.
La cartolina, prodotta in Germania, riproduce l’incisione di Arusler inserita nel primo volume delle Memorie storico critiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, la poderosa opera di Giuseppe Baini, stampata nel 1828 e che resta ancora oggi uno dei caposaldi della bibliografia palestriniana.
Al retro è riportata una breve biografia dove si legge che “Giovanni Pietro Aloisio Pierluigi da Palestrina, dal nome del suo luogo di nascita Palestrina (l’antica Praeneste), nato nel 1514 o 1515, morto il 2 febbraio 1594 a Roma, oltre ad essere stato il creatore della musica polifonica (Palestrina-stile), è considerato anche il principale riformatore della musica nelle chiese”.
La cartolina fu stampata prima del 1920, quando ancora non era stata stabilita l’anno di nascita del musicista; il testo riporta infatti “nato nel 1914 o 1915”.
La questione della data è stata a lungo dibattuta ma ormai è unanimemente accettata per il 1525. Prima dell’opera monumentale del Baini, gli scrittori che si erano occupati del Maestro, in particolare Torrigio, Adami e Cecconi, avevano indicato l’anno 1528 o 1529; un’iscrizione posta sul ritratto a olio del compositore, conservato nella cappella pontificia, lo diceva morto “prope octogenarius” e quindi aveva dato origine all’opinione che fosse nato nel 1514; questa tesi fu accettata anche da Franz Xaver Haberl, lo studioso che fondò nel 1879 la Società Palestrina che curò la pubblicazione dell’Opera omnia del musicista.
Che la tesi fosse lontana dalla verità lo dimostrava lo stesso “curriculum vitae” di Pierluigi, infatti tutto veniva aggravato di un decennio di maggiore età e ciò non quadrava con molte date della sua vita. Il primo che si avvicinò alla vera data di nascita, fissandola al 1524, fu Giuseppe Baini; nel fare ciò si basò sulle parole che Iginio, il figlio del musicista, aveva premesso alla dedica del VII volume di Messe, opera postuma: “Joannes Petraloysius, pater meus, septuaginta fere vitae suae annos in Dei laudibus componendis consumens”, cioè scrisse che il padre aveva consumato tutta la sua vita, quasi settanta anni, nel musicare le lodi del Signore.
Ma fu lo stesso Haberl che nel 1884, in un libro di musica della Cappella Pontificia, scoprì una scritta del lorenese Melchiorre Major (1539-1615) che indicava che il Maestro “moritur mense februarij die purificationis b. Mariae Virginis anno 1594” e poi “vixit annis lxviij”. Prendendo alla lettera questa notizia Giovanni Pierluigi sarebbe nato tra il febbraio 1525 e la fine di gennaio del 1526. Si ritenne, pertanto, il 1525 come l’anno che più strettamente si avvicinava alla tuttora incognita data.
Nel marzo 1924 un articolo, pubblicato su Note d’Archivio, annunciava finalmente la scoperta anche del giorno e del mese – il 9 maggio 1525 – che si rilevava da un documento autografo di Pierluigi; l’autografo, riprodotto da periodici e giornali, risultò però un falso, ma questa è un’altra storia e ne parleremo in altra occasione.
Carissimo,
hai saputo qualcosa sulla ricorrenza da celebrare a Mantova dall’accademia virgiliana ne 2025?
purtroppo ancora non so nulla